27 settembre 2007

Pasta frolla (con margarina)


Di regola la pasta frolla la preparo con olio extravergine d'oliva, ma questa volta ho voluto fare un'eccezione, utilizzando della margarina vegetale non idrogenata. È vero, i dolci è meglio farli con l'olio, però a volte perdono in morbidezza e consistenza. Quindi ogni tanto non mi nego un dessert con un ingrediente un po' "difficile". L'importante è che la margarina sia non idrogenata, vegetale e bio. Di regola utilizzo quella della Rapunzel, a base di olio di girasole, che ha una percentuale di grassi saturi (olio di palma) piuttosto contenuta.

Ingredienti

farina integrale 300 g
zucchero iperintegrale Mascobado 100 g
margarina vegetale non idrogenata 150 g
latte di soia 2 cucchiai
cremortartaro 1 cucchiaino
vaniglia Bourbon naturale 1 cucchiaino
sale marino integrale 1 pizzico

Tempo di preparazione: 10' + 30' riposo

Tagliate a cubetti la margarina. Mescolate insieme farina, zucchero, cremortartaro, sale e vaniglia.
Aggiungete la margarina. Lavorate l'impasto velocemente con le mani, e agigungete lentamente il latte di soia, in modo da ottenere una palla compatta.
Avvolgete l'impasto in uno strofinaccio e lasciate riposare in frigo per almeno 30'.

La pasta frolla così ottenuta, una volta stesa col mattarello, potrà essere usata come base per una crostata o per dei frollini.

13 settembre 2007

Caldo verde em Lisboa



Una delle mie mete estive è stata Lisbona, in cui ho trascorso un piacevole fine settimana di metà luglio. La capitale portoghese è una città che stupisce e affascina: stupisce per la sua pulizia e il suo ordine, nonostante sia una tipica città mediterranea, sorprende per il calore e la cordialità dei suoi abitanti, e affascina per i suoi colori, le sue architetture e il suo clima caldo, ma mai afoso, mitigato dalle correnti atlantiche.


È la prima volta che ci andavo, e anch'io ne sono rimasto profondamente soddisfatto, come tanti miei amici che ci erano già stati.


Un piatto tipico della cucina lusitana è il "caldo verde", in italiano "brodo verde", ricetta profondamente semplice, ma appagante e gustosa. Di per sé è già vegan, se non fosse per il chouriço, un salamino di maiale, che vi viene aggiunto all'ultimo: basta quindi chiedere di non farlo aggiungere (non si pone quindi il problema di eventuale carne cotta nel brodo). Il verde del titolo è dato dal cavolo, che viene tagliato sottilmente e servito appena scottato.


Ingredienti per 4

cavolo verde 450 g
patate 4
aglio 1 spicchio
cipolla 1/2
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
sale marino integrale 1 cucchiaino
salamino di seitan 1

Tempo di preparazione: 55'

Pelate le patate, la mezza cipolla e l'aglio. Tagliate le patate a spicchi e tritate la cipolla. Versate patate, cipolla e aglio in una pentola con abbondante acqua e portate a bollore. Aggiungete il sale.
Nel frattempo lavate le foglie di cavolo. Arrotolatele quindi insieme, un po' alla volta, e tritatele molto (ma molto!) sottili.
Una volta che l'acqua avrà iniziato a bollire, lasciate cuocere le patate per 15'-20', fino a quando non diventino belle morbide. A questo punto eliminate l'aglio, tirate fuori le patate con una schiumarola, e schiacciatele in un piatto.
Rimettete le patate schiacciate nel brodo, riportate a bollore, e versate il cavolo a striscioline e l'olio. Il cavolo dovrà appena essere scottato, quindi calcolate 5' dalla ripresa del bollore.
Versate nei piatti. Tagliate il salamino di seitan a fettine e usatele per decorare il brodo.

Il caldo verde viene solitamente accompagnato in Portogallo da pane di segale, pane di mais e olive, che potrete servire vicino ai piatti.


Lisbona offre una buona scelta di ristoranti vegetariani, nonostante conti meno di 800.000 abitanti. Ce ne sono almeno una decina, e molti sono all'80% vegan.


Il mio preferito è stato Terra, nel Bairro Alto: il locale è in una casetta di fine Ottocento, e si può pranzare e cenare in un bellissimo dehors allestito nel cortile interno. La cucina è, tranne che per alcuni dessert e due o tre piatti, vegan, e propone una serie di piatti tipici portoghesi e brasiliani in versione cruelty-free. È possibile pranzare a buffet, e avrete quindi la possibilità di servirvi di ogni ben di Dio più e più volte a un prezzo decisamente modico. Il servizio è estremamente curato (il locale è piccolo, ma ci sono caposala e 4 camerieri per un'ottantina di coperti), così come la cucina.


Terra
Rua da Palmeira, 15
1200 - 311 Lisboa
Tel. +359 707 108 108
Aperto tutti i giorni, 12.30-15.30 e 19.30-22.30




09 settembre 2007

Riso con cipolla rossa e rosmarino



Gli odori che ho piantato sul mio balcone sembrano aver attecchito bene, ed è una vera comodità averne sempre a disposizione di freschi. In particolare il rosmarino sembra aver piantato solide radici, e non è male utilizzarlo per insaporire i piatti, soprattutto quelli a base di seitan. In questo caso l'ho utilizzato per caratterizzare del semplice riso integrale cotto a pressione, dando un tocco di colore al tutto con una cipolla rossa.

Ingredienti per 4:

riso integrale 300 g
cipolla rossa 1
rosmarino 5 rametti
vino bianco secco 1 bicchiere
olio extravergine d'oliva 4 cucchiai
peperoncino 1 pizzico
sale marino integrale 1 cucchiaino

Tempo di preparazione: 50'

Per prima cosa sciacquate il riso integrale, eliminando le impurità. Sistematelo poi in pentola a pressione con 600 ml di acqua e il sale. Chiudete e ponete su fuoco vivace. Al momento del fischio, abbassate la fiamma al minimo (magari inserendo anche una retina spargifiamma) e lasciate cuocere per 40'.
Nel frattempo dedicatevi alla parte più noiosa ;-) quella di tritare finemente il rosmarino (eliminate naturalmente prima il ramo!). Sbucciate e lavate la cipolla e tritatela.
Versate l'olio in una padella con la cipolla e un cucchiaio di trito di rosmarino. Fate rosolare per 5', mescolando con un cucchiaio di legno per evitare che la cipolla bruci.
Bagnate con il vino bianco e aggiungete il restante rosmarino. Fate evaporare il vino e lasciate insaporire il tutto per 5'. Aggiungete infine il peperoncino.
Togliete la pentola del riso dal fuoco, lasciate scendere la pressione. Versate il riso bollito in una zuppiera, aggiungete la salsa di cipolla e rosmarino, e mescolate con cura.
Potete guarnire i piatti con del rosmarino fresco.

06 settembre 2007

Vellutata estiva di carote

Un piatto per salutare l'estate, che ormai ci sta abbandonando (le giornate a Torino sono ancora calde, ma la mattina e la sera fa decisamente freddo!). Viene sicuramente meglio se avete la possibilità di centrifugare le carote, in modo da ottenere del succo freschissimo. In mancanza della centrifuga (è da qualche anno che purtroppo non ce l'ho più, mi riprometto sempre di acquistarne una nuova, ma non lo faccio mai...), va bene anche usare del succo di carota biologico non zuccherato e senza coloranti.



Ingredienti per 4:

succo di carota 500 ml
avocado* 2
*del commercio equosolidale
arancia 1
miso bianco 3 cucchiai
zenzero in polvere 1 cucchiaino
aglio 1 spicchio
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
sale marino intregrale 1 pizzico
prezzemolo 4 ciuffi

Tempo di preparazione: 15'

Lavate l'arancia, tagliatela a metà e spremetela, raccogliendo il succo. Pelate l'aglio, e tagliatelo a metà. Lavate il prezzemolo e asciugatelo.
Sbucciate gli avocado ed eliminate il seme centale; tagliatelo a pezzi.
Mettete tutti gli ingredienti (tranne il prezzemolo) nel mixer, e frullate fino a ottenere una crema omogenea.
Versatela nei piatti, e decorate con un ciuffo di prezzemolo.

30 agosto 2007

Venezia e i bigoli in salsa

Venezia è un po' come la mia seconda casa, è la città che conosco meglio dopo Torino, dato che ci vado praticamente ogni anno da quando l'ho scoperta a 14 anni. E come ogni anno, mi piace rivedere posti conosciuti e scoprirne di nuovi. L'ultima volta, in un "fugace" fine settimana all'inizio di giugno, mese ideale perché fa caldo senza essere umido, e l'offerta culturale della città si fa ancora più ricca e variegata.


La tradizione culinaria della città è ricca e interessante, anche se a volte poco adatta ai vegetariani. In ogni caso non è difficile trasformare alcuni piatti tipici sostituendo o eliminando determinati ingredienti.

I bigoli in salsa sono uno dei piatti "poveri" della città, e in effetti ingredienti e ricetta sono molto semplici. Protagonista è l'omonimo formato di pasta, che si presenta come un lungo spaghetto (circa il doppio), con un diametro più spesso e dal colore più scuro (vengono difatti preparati con una parte di farina integrale).
I bigoli sono facilmente reperibili in Veneto, un po' meno nel resto d'Italia, ed è per questo che ne ho approfittato per acquistarne qualche scorta.

Il problema principale che si è presentato è stato quello di sostituire la base di acciughe con qualcosa che, per consistenza e sapore si avvicinasse al gusto del pesce. L'idea è stata quella di creare una salsa a base di tofu (per la cremosità), capperi sotto sale (per il gusto) e olive nere (per il colore).


Gli ingredienti per 4 persone sono:

bigoli 360 g
cipolle bianche 2
tofu 100 g
capperi sotto sale 50 g
olive nere snocciolate 50 g
olio extravergine d'oliva 6 cucchiai
latte di soia 1-2 cucchiai
sale marino integrale 1 cucchiaio raso
pepe nero 1 macinata abbondante

Tempo di preparazione 45'

Per prima cosa, sbucciate e lavate le cipolle, e affettatele molto sottilmente. Mettetele in una padella con l'olio e fatele imbiondire e cuocere per 30' a fuoco basso.
Mettete una pentola d'acqua a bollire.
Nel frattempo lavate in acqua i capperi, per eliminare il sale in eccesso, e passateli al mixer o al frullatore con il tofu e le olive, aggiungendo il latte di soia per amalgamare il tutto.
Quando l'acqua inizia a bollire, versate il sale e i bigoli (magari spezzandoli a metà prima), e mescolate. Questo tipo di pasta impiega di solito 12' a cuocere, comunque verificate i tempi di cottura con quelli indicati sulla confezione.
Aggiungete il mix di "finte acciughe" alle cipolle, e mescolate a fuoco basso per amalgamare il tutto e ottenere così una salsa morbida e ben amalgamata.
Scolate la pasta e versatela in padella, fatela saltare un minuto per mescolare tutti gli ingredienti.

Infine servite con una generosa spolverata di pepe nero.

IN VIAGGIO...

La mia top-ten (anzi, eleven) personale veneziana (adatta a chi la visita per la prima volta o a chi si è perso qualcosa...)

1. L'asimmetria di Piazza San Marco
2. La Basilica di San Marco e la vista dal Campanile
3. Palazzo Ducale e il passaggio attraverso il Ponte dei Sospiri
4. La bellissima collezione di arte contemporanea del Guggenheim
5. Le Gallerie dell'Accademia e la loro ricca collezione di arte veneziana
6. La coloratissima Burano e la solitaria Torcello
7. Perdersi nel dedalo del centro storico
8. La città e il Canal Grande visti da una gondola
9. I "grattacieli" e le sinagoghe del Ghetto
10. La salita sulla Scala del Bovolo
11. Tirar tardi nei locali di Campo Santa Margherita

Qualche consiglio su dove mangiare vegano:

Osteria La Zucca
Calle del Tintor 1762
12.30-14.30 e 19-22.30 lun-sab
Tel. 041 5241570
Vaporetto: San Stae

Abbastanza minuscolo, ma curato nei dettagli, non è un ristorante vegetariano, ma è quasi sempre possibile trovare un antipasto, un primo e un secondo di legumi vegan. Se vi piace poi il vino, siete nel locale giusto.

Gam Gam
Calle del Ghetto Vecchio 1123
12.15-15.15 venerdì
19.30-22 sabato
12-22 dalla domenica al giovedì
Tel. 041 715284
Vaporetto: Guglie
È il ristorante ebraico-kosher della città, all'interno sembra di essere capitati nel Lower East Side o a Gerusalemme, ma è una vera manna per noi vegan, perché gran parte dei piatti sono vegetali (si va dai falafel al cous cous di verdure, dall'hummus ai fondi o cuori di carciofi alla veneziana). In più non è caro e le porzioni sono abbondanti.





11 agosto 2007

Crema di azuki


Finalmente sono in ferie, ufficialmente da oggi e fino al 27! Evviva! Le ultime consegne al lavoro non mi hanno permesso di aggiornare il blog e trovo adesso qualche minuto per postare una ricettina niente male sicuramente molto adatta ai mesi estivi.

Ingredienti: per 8 persone

azuki 300 g
cipolla 1
aglio 4 spicchi
limone 1
tahin 60 g
miso bianco 2 cucchiai abbondanti

olio di lino 3 cucchiai
alga kombu 5 cm
sale marino integrale 1 cucchiaino

Tempo di preparazione: 1h50'
Stagionalità: tutto l'anno


Mettete a bagno gli azuki in acqua fredda per qualche ora. Sciacquateli e metteli in pentola a pressione con tre volte il loro volume di acqua e il pezzetto di alga. Mettete sul fuoco, e non appena inizierà a fischiare abbassate la fiamma al minimo, magari mettendo uno spargifiamma, e lasciate cuocere per poco meno di un'ora. Togliete dal fuoco, aggiungete il sale e mescolate bene. Scolate, togliete l'alga e lasciate raffreddare per una mezz'oretta.
Mondate e lavate aglio e cipolla, tagliateli a fettine. Spremete il limone.
Mettete nel mixer o nel frullatore gli azuki lessi, cipolla e aglio tritati e 1 cucchiaio di succo di limone. Azionate e mescolate. Aggiungete quindi il tahin, il miso bianco e l'olio di lino. Azionate di nuovo fino a ottenere una crema morbida e ben amalgamata, che potrete consumare così oppure spalmata su crostini o gallette di riso.


28 luglio 2007

Polpette di miglio e radicchio



Si nota che la voglia di cucinare d'estate mi passa un po'? ;-) E anche il blog ne risente, dato che non ho praticamente più pubblicato nulla di nuovo da circa tre settimane. Non mi resta che correre ai ripari e proporre un primo piatto a base di uno dei miei cereali preferiti: il miglio (sarò stato un canarino in una vita passata...). Il miglio è uno degli alimenti più ricchi di sostante minerali, nella fattispecie ferro, magnesio, fosforo e silicio. Inoltre è privo di glutine e adatto quindi ai celiaci.

Ingredienti per 4:

miglio 200 g
radicchio rosso 2 cespi
cipolla rossa 1
farina di frumento integrale 4 cucchiai
dado vegetale granulare senza glutammato 1 cucchiaio
olio extravergine d'oliva 5 cucchiai
prezzemolo 3 rametti

Tempo di preparazione 1h 05'
Stagionalità: tutto l'anno

Portate a ebollizione 400 ml circa d'acqua. Versate quindi il dado vegetale in modo da ottenere del brodo.
Nel frattempo lavate il miglio e tostatelo in padella con 1 cucchiaio d'olio. Aggiungete il brodo, riportate a ebollizione, e lasciate cuocere 15' a fiamma bassissima. Spegnete e lasciate riposare 5'.
Tagliate la cipolla a fette sottili e soffriggetela in 2 cucchiai d'olio. Tagliate il radicchio a strisce sottili e aggiungetelo alla cipolla. Lasciate cuocere a fuoco basso per 15', mescolando di tanto in tanto.
Unite quindi il miglio alle verdure, aggiungete prezzemolo e farina e mescolate per ottenere un impasto consistente. Formate delle polpette e fatele rosolare in 2 cucchiai d'olio, facendole diventare croccanti.

18 luglio 2007

Cena vegan # 3

Terzo appuntamento con la cena vegan per amici non-veg, tenutasi sabato 30 giugno. Si sarebbe dovuta tenere nella casa nuova di una mia amica, che purtroppo è stata male all'improvviso. Ma niente panico: l'evento si è spostato a casa mia!
Aiutato dalle solerti mani di Romina e del suo novello fidanzato Giuseppe, siamo riusciti in poche ore a preparare un menù decisamente apprezzato.

Come aperitivo, con un buon spumante (di casa Valda), una focaccia lievitata naturalmente con pasta madre (quella di Vera), con triplo condimento: pomodori piccanti, tofu e fagiolini, e un mix di verdure.


Una volta seduti, un tris di antipasti: arancini di riso alle zucchine e spinaci, zucchine tonde ripiene di tofu e basilico...


...e il classico seitan tofuné.


Si prosegue con un timballo di riso basmati all'indiana...


...e con uno sformato di ceci accompagnato da paté di olive.


Per concludere, una tavolozza di dessert: "sfere" di noci e cioccolato, fondente di cioccolato con crema alla vaniglia e sorbetto di albicocche e spumante.






06 luglio 2007

Tzatziki


Finalmente anche a Torino sembra essere arrivata l'estate, e per ora il clima si sta mantenendo decisamente piacevole: cielo terso e azzurro, sole caldo, poca afa... Insomma, il clima ideale per piatti leggeri, rinfrescanti e gustosi (peccato solo dover stare in ufficio!). Il tzatziki, la tipica salsa greca a base di yogurt e cetrioli, è un modo interessante per iniziare il pasto, e in questa versione è davvero l'ideale dopo un allenamento in palestra, ricco com'è di proteine e povero di grassi.

Ingredienti per 4

cetrioli 2
aglio 2 spicchi
tofu 300 g
latte di soia 100 ml
aceto di mele 1 cucchiaino
sale marino integrale

Tempo di preparazione 45'
Stagionalità: giugno-settembre


Lavate, sbucciate e tagliate a fette i cetrioli. Metteteli in un colapasta, cospargete le fette con un pizzico di sale marino integrale e teneteli 30' a riposo per fargli perdere l'acqua in eccesso.
Ritirate quindi le fette, sciacquatele velocemente e frullatele. Togliete il frullato di cetrioli, e passate nel mixer o nel frullatore l'aglio a fettine, il tofu e il latte di soia. Frullate fino a ottenere una salsa omogenea. Unite la poltiglia di cetrioli, un pizzico di sale e l'aceto di mele. Mescolate. Decorate con qualche fettina di cetriolo.
Si può mangiare così al naturale, spalmato su del pane integrale tostato, o usato come pinzimonio con le verdure.

01 luglio 2007

Zuppa di cipolle e ravanelli


Confidando in un inizio estate non particolarmente caldo, seguire l'usanza macrobiotica di una zuppa prima di cena, è un ottimo modo per reidratare il corpo dai liquidi persi durante la giornata.
Ecco una versione velocissima da preparare anche un po' in anticipo, dato che si può consumare tiepida.

Ingredienti (per 4)

alga wakame 10 cm
cipolla 1
ravanelli 8
miso d'orzo 1 cucchiaio
zenzero in polvere 1 cucchiaino

Tempo di preparazione: 35'
Stagionalità: aprile-agosto


Ammollate l'alga in acqua per 10'.
Lavate le verdure, tagliatele a fette sottili.
Scolate l'alga e tagliatela a pezzi sottili. Fatela bollire in 6 tazze d'acqua.
Al momento dell'ebollizione versate le cipolle e i ravanelli. Fate bollire a fuoco basso per 20'.
Trascorso questo tempo, prendete un po' di brodo e scioglieteci il miso, riversate in pentola e fate sobbollire qualche secondo. Spegnete.
Aggiungete lo zenzero e servite in coppette individuali.

24 giugno 2007

Kitsune udon


Sono ancora vivo, sopravvissuto dal Vegfestival che sembra aver riscosso un notevole successo... ma di questo parlerò in un prossimo post. Mi scuso per la lunga assenza, e per farmi perdonare vi propongo una ricetta un po' più elaborata rispetto alle ultime che ho pubblicato, ma abbastanza semplice da realizzare e di sicuro effetto.
I kitsune udon (きつねうどん), letteralmente "udon della volpe", sono tagliolini giapponesi (gli udon, appunto, a base di grano tenero, senza uova) in brodo accompagnati da tofu fritto. È una ricetta classica giapponese, rivisitata in chiave veg sostituendo il brodo di pesce bonito con un brodo vegetale a base di alghe.

Per quanto riguarda gli ingredienti, shoyu, mirin e alga kombu sono facilmente reperibili nei negozi di alimenti bio e macrobiotici, sakè, udon e shichimi togarashi si trovano nei negozi di alimentari giapponesi di importazione (presenti a Torino, Milano e Roma, non so in altre città), oppure in quelli di specialità asiatiche e cinesi.















Ingredienti: per 4


udon 200 g
tofu 200 g
cipollotto 1
shichimi (o nanami) togarashi*
*è una miscela di sette spezie polverizzate: pepe rosso, buccia d'arancia, sesamo nero, sesamo bianco, sansho (pepe giapponese), zenzero e alghe
alga kombu 10 cm
sakè 2,5 cucchiai
shoyu 2,5 cucchiai
sale marino integrale 2 cucchiaini
malto di riso 2 cucchiai
mirin 1 cucchiaio
dado vegetale in polvere** 1 cucchiaio
**senza glutammato
olio extravergine d'oliva 8 cucchiai

Tempo di preparazione: 1 h 20'
Stagionalità: marzo - giugno

Tagliate il panetto di tofu in sei fette. Scaldate l'olio in padella e friggete il tofu, girandolo più volte, fino a farlo diventare giallo. Scolatelo su un foglio di carta assorbente. Tagliate poi ogni foglio in diagonale, ricavando così 12 triangoli.
Mettete a bagno in acqua 5 cm di alga kombu per 5 minuti. Scolatela e fate delle piccole incisioni regolari su un lato dell'alga. Mettetela in una pentola con 1 l d'acqua e portate a ebollizione. Lasciate cuocere per 2 minuti. Togliete l'alga, versate il dado vegetale e portate nuovamente a ebollizione. Togliete subito dal fuoco. Questo brodo (ichiban dashi) servirà come base per insaporire il tofu.
Mettete ora a bollire gli altri 5 cm di alga kombu, 1,5 cucchiai di sakè, 1,5 cucchiai di shoyu e il sale in 1,5 litri d'acqua. Al raggiungimento del bollore, abbassate la fiamma e lasciate cuocere 3 minuti. Passate poi tutto attraverso un colino e tenete da parte, al caldo.
Riprendete l'ichiban dashi, riportatelo a bollore con il malto di riso e 1 cucchiaio di sakè. Versate il tofu e fate cuocere per 3 minuti. Aggiungete quindi 1 cucchiaio di shoyu e il mirin. Coprite con un coperchio, abbassate la fiamma e cuocete a fuoco basso per 20'. Scolate quindi il tofu così insaporito.
Mettete nel frattempo una pentola con dell'acqua per la pasta. Portate a ebollizione e versate gli udon, mescolando affinché non si attacchino. Alla ripresa del bollore unite 100 ml d'acqua fredda. Fate riprendere il bollore. Gli udon dovrebbero cuocere in 5-7' circa.
Scolate quindi i tagliolini e metteteli subito in una ciotola. Poneteli sotto un getto d'acqua fredda e scolateli più volte fino a quando l'acqua non sarà limpida. Colateli.
Portate a ebollizione in una pentola dell'altra acqua, e immergete velocemente gli udon per scaldarli. Scolateli e sistemateli in coppette individuali. Scaldate il brodo tenuto da parte.
Lavate il cipollotto e tagliate a fiammifero la parte bianca. Unitene metà nelle coppette.
Versate ora il brodo caldo nelle coppette, sistemate sopra 3 triangoli di tofu e decorate con il cipollotto rimasto.
Terminate cospargendo con un pizzico di shichimi togarashi.

Come vedete è un po' lungo, ma risultato e sapore ne valgono davvero la pena!

14 giugno 2007

Porridge d'avena


Vigilia del Vegfestival: tra tempeste tropicali che stanno investendo Torino e il Nord Italia e (molte) cose ancora da finire, oggi è stata un po' tragica, ma sono sicuro che andrà tutto per il meglio (spero...).
E prima di buttarmi a capofitto nel vortice festivaliero, vi saluto con una delle mie ricette preferite per la prima colazione (e per quando ho tempo a sufficienza per prepararla). Tipicamente invernale, il porridge d'avena è ottimo anche a temperatura ambiente per i mesi più caldi, o addirittura freddo come dessert.

Ingredienti per 4:

fiocchi d'avena 200 g
acqua 600 ml
mela 1
uva sultanina 2 cucchiai
zucchero iperintegrale (Mascobado)* 1 cucchiaino
sale marino integrale 1 pizzico

*del commercio equosolidale

Tempo di preparazione: 15'
Stagionalità: tutto l'anno


Lavate la mela, sbucciatela se non è bio, tagliatela a fette.
Mettete tutti gli ingredienti in un pentolino e portate a ebollizione.
Lasciate quindi cuocere a fuoco basso per 10', fino a quando i fiocchi si scioglieranno. E lasciate raffreddare almeno un pochino prima di consumarlo!

Ci risentiamo la prossima settimana!

12 giugno 2007

Latte di soia


Manca ormai poco all'edizione 2007 del Vegfestival. E si vede anche dal fatto che ho davvero poco tempo per aggiornare il blog e per seguire quelli che mi piace leggere... Ma ancora un piccolo sforzo, e presto sarà tutto finito... per il meglio, spero!!

Posto velocemente uno dei miei ultimi esperimenti di autoproduzione, il latte di soia, di cui sono un notevole consumatore (non manca mai dalla mia colazione mattutina!). Di per sé la realizzazione è semplicissima, il vero problema è lo smaltimento dell'okara, la frazione granulosa di soia che rimane alla fine del processo. Io l'ho utilizzata come ingrediente per delle polpettine speziate e per delle briochine di carruba, oppure, come ha fatto Vera, per delle polpette in salsa piccante. Altre idee potete trovarle sul bel blog di Wonderzdora.


Ingredienti per 1,5 litri di latte

soia gialla 500 g

Tempo di preparazione: 30' + riposo (almeno 12 ore)
Stagionalità: tutto l'anno



Mettete in ammollo la soia la sera prima, o almeno 12 ore.
Scolatela e passatela al mixer. Ponetela poi in una pentola con circa 2 litri d'acqua. Accendete il fuoco e, una volta raggiunta l'ebollizione, cuocete per 20 minuti.
Filtrate infine il tutto, ottenendo così il latte e la famigerata okara!

03 giugno 2007

Tenpura di carote


Il tenpura è il classico fritto giapponese. La parola deriva dal portoghese tempero, piatto entrato in Giappone nel Cinquecento, attraverso i primi contatti con i mercanti lusitani, e diffusosi in tutto l'arcipelago verso la metà del Settecento. È un fritto più croccante e leggero di quello a cui siamo abituati: a riprova di ciò, basta vedere con quali caratteri è scritto in giapponese, 天麩羅, letteralmente "seta di glutine celeste"!

Questa che propongo è una versione abbastanza semplice e veloce per dare maggiore carattere ed esaltare delle semplici carote.

Ingredienti per 4 persone:

carote 8
farina integrale 200 g
acqua ghiacciata 200 ml
sale marino integrale 1 pizzico
olio extravergine d'oliva 500 ml

Tempo di preparazione: 30'
Stagionalità: tutto l'anno

Per la buona riuscita del piatto è molto importante disporre di acqua ghiacciata: aggiungete dei cubetti di ghiaccio all'acqua, oppure mettetela nel congelatore per 15'.
Lavate le carote, raschiatele (o pelatele se non sono bio), e tagliatele longitudinalmente a bastoncino.
Preparare una pastella mescolando acqua, farina e sale, e passateci le carote.
Mettete l'olio a scaldare in una padella di ferro o alluminio su fuoco medio-alto. Per assicurarsi che la temperatura sia adeguata, immergere una punta di pastella: l'olio dovrà sfrigolare e si formerà una pallina che verrà subito a galla. Immergete le carote poche alla volta (per non abbassare il calore dell'olio), e raccoglietele man mano su un piatto ricoperto di carta assorbente. Tamponate l'eccesso di olio e consumatele subito belle calde!

31 maggio 2007

Bulgur e quinoa

Dopo le recenti ricette di Arame e Matteo, non potevo non proporre una ricettina velocissima e semplicissima per gustare in maniera molto naturale uno dei due "non-cereali" originari dell'America centrale, la quinoa. Come spiegato anche negli altri due blog, la quinoa non è un cereale, ma per consistenza e metodo di cottura si avvicina molto alle graminacee, in più è altamente proteica, adatta a chi fa sport di resistenza. Personalmente non la uso moltissimo, ma è un ingrediente sicuramente versatile e veloce da preparare. Qui è in abbinamento con il bulgur, di cui avevo già parlato in precedenza.

Ingredienti per 4 persone

bulgur 100 g
quinoa* 100 g
shoyu 2 cucchiaini

*del commercio equo e solidale

Tempo di preparazione: 30'


Versate gli ingredienti in un pentolino con 300 ml d'acqua e portate a ebollizione.
Abbassate la fiamma e lasciate cuocere 20' fino a completo assorbimento dell'acqua.
Lasciate infine riposare per 5' prima di servire.

29 maggio 2007

Insalata di miglio e valerianella

Una fresca insalata primaverile a base di una delle insalate tipiche di questa stagione, la valerianella (conosciuta anche come "dolcetta" e "soncino" - insomma, una vera trasformista!), con l'aggiunta di verdure al vapore e miglio.

Ingredienti per 6

valerianella 300 g
carote 4
fagiolini 200 g
miglio 400 g
olive nere 8 cucchiai
olio extravergine d'oliva 6 cucchiai
tamari 3 cucchiai
sale marino integrale 1 pizzico

Tempo di preparazione: 45' + raffreddamento

Lavare e spuntare fagiolini e carote. Tagliateli a pezzi e cuoceteli a vapore per 10'.
Tagliare le carote a bastoncino e cuocerle 10' a vapore.
Lasciar raffreddare le verdure.
Sciacquate il miglio, e mettetelo a cuocere in pentola con 800 ml d'acqua e un pizzico di sale. Una volta cotto (ci vorranno circa 20' perché assorba l'acqua), lasciarlo raffreddare.
Lavate e asciugate bene la valerianella, stendetela sul piatto di portata. Versateci sopra il miglio, gli ortaggi e le olive.
Condite con l'olio e il tamari.

26 maggio 2007

Crema di barbabietole


Come tutti, anch'io ho dei cibi che proprio non mi vanno a genio, o meglio, uno: le barbabietole. Le ho sempre mangiate a sforzo, e non ho mai capito come a qualcuno potessero piacere! Di recente le sto (masochisticamente) riscoprendo... E così, spulciando un ricettario scritto da Progetto Vivere Vegan, ho deciso di mettermi alla prova con una crema che, dalla semplice lettura, mi pareva piuttosto disgustosa. E invece, sorpresa delle sorprese, le dolciastre rape rosse si sono magicamente tramutate in un delizioso antipasto colorato! Nonostante la quantità industriale che ne è uscita, in due giorni è stata fatta letteralmente fuori a casa mia ;-)

Ingredienti: per 6-8

barbabietole (rape rosse) 800 g
acidulato di umeboshi 4 cucchiaini
olio extravergine d'oliva 6 cucchiai
timo secco 1 cucchiaino

Preparazione: 10'

In commercio si trovano già le barbabietole lessate (anzi è più semplice trovarle così che fresche!), altrimenti, partendo dal prodotto fresco, dovrete calcolare un po' più di tempo per la cottura.
Tagliatele a pezzetti, mettetele nel frullatore con gli altri ingredienti e frullate fino a ottenere un composto morbido e omogeneo.
L'acidulato di umeboshi è un aceto che si ricava dall'omonima "prugna" giapponese (che in realtà è un'albicocca acerba), in vendita nei negozi di prodotti naturali e macrobiotici. È già dolcemente salato, quindi è ottimo su insalate e verdure lesse o al vapore.
Da servire con del buon pane, meglio se integrale e a lievitazione naturale!

24 maggio 2007

De vinibus


Grazie a questo blog ho potuto conoscere molte persone interessanti, persone sicuramente non superficiali, e che sanno andare al di là di quella immagine da "Italietta" che ci viene propinata quotidianamente dai mass media. Una di queste è una giovane appassionata di vini, e viticoltrice lei stessa, che mi ha colpito per la passione con cui realizza i suoi vini. E, vi assicuro, che quello che fa, lo sa fare! Nel suo blog troverete un accenno a come sono riuscito ad assaggiare i suoi vini, frutto di tanto lavoro e dedizione.


Ma, oltre al boquet sprigionato dalle sue bottiglie, e alla leggerezza dei suoi vini, una cosa che mi ha particolarmente colpito è l'attenzione ai particolari, che appagano la vista, così come il gusto.


Davvero i miei complimenti a Val, nella speranza che possa crescere e farsi conoscere, senza perdere mai l'entusiasmo e la cura con cui realizza questi suoi piccoli capolavori.
(Quello nelle foto è il suo Soave Brut, uno spumante effervescente e leggero come uno champagne, che ha accompagnato perfettamente tutto un pranzo, dall'antipasto - una crema di tofu e olive - al dessert - il dolce di mele e arance di cui trovate la ricetta qui).

22 maggio 2007

Arachidi piccanti


Sì, lo confesso, vado matto per le arachidi, e quando le compro (o quando le trovo in giro, ben evitando però quelle schifezze che mettono nei bar, tutte secche e piene di sale) riesco anche a trasformarmi nell'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia ;-) Se, come me, non siete più paghi di gustarle al naturale, perché non provare a renderle belle piccantine per un aperitivo "infuocato"?



Arachidi piccanti

Ingredienti per 6

arachidi tostate 400 g
zucchero integrale (Mascobado)* 3 cucchiaini
sale marino integrale 1 cucchiaino
peperoncino in polvere 1/2 cucchiaino
chili in polvere* 1/2 cucchiaino
olio di girasole spremuto a freddo 1 cucchiaio
*del commercio equo e solidale

Tempo di preparazione: 40'


Innanzi tutto sgusciate le arachidi (e non mangiatevele nel mentre): da 400 g arachidi intere dovreste ricavare 250 g di arachidi "nude" ;-)
Riscaldate il forno a 180°.
Mescolate in una terrina le arachidi con tutti gli altri ingredienti. Sistemarle sulla teglia del forno precedentemente ricoperta di carta da forno e infornare. Rigirare dopo 5' e lasciar dorare altri 5'. Ritiratele e mangiatele o calde o a temperatura ambiente.

20 maggio 2007

Cena vegan 2


Resoconto di una nuova cena vegan... resoconto tardivo, in quanto, come capirete dai piatti, decisamente più "invernali", la cena risale a due mesi fa, per esattezza al 17 marzo. Cambio di lavoro e impegni vari (non da ultimo l'imminente Vegfestival, a cui spero accorrerete numerosi) non mi hanno permesso di organizzarne altre. Spero di riuscirci presto, magari con un buffet di inizio estate!

Immagini sparse della serata, con menù a base di pizzapiadine, spaghetti di riso giapponesi con tofu affumicato e verdure saltate, hummus di fagioli cannellini, broccoli con noci e pinoli, e una riuscita sperimentazione, una crema di broccoli e pomodori secchi, ideata da Romina (di cui posterò però la ricetta a settembre, quando sarà nuovamente tempo di questo verde ortaggio...), concludendo con un classico castagnaccio e una torta di cioccolato alle fave di cacao piuttosto lasciva ;-)