30 dicembre 2007

Bisque di patate e spezie


La bisque è una zuppa francese a base di crostacei passati finemente, e addizionata con crème fraîche. Personalmente ritengo che i crostacei se ne stiano meglio in fondo al mare che cotti e frullati, e dato che esistono numerose versioni di bisque vegetali, a base di zucca, funghi o quant'altro, perché non usare delle patate americane, di cui siamo in piena stagione, insieme a delle patate comuni e a un bel mix di spezie?



Bisque di patate e spezie

Per 6 persone:

Per il brodo vegetale
carote 3
cipolle 2 piccole/1 grande
sedano 2 gambi
acqua 2 litri

sale marino integrale 1 cucchiaino

Per la bisque
lime 2
cipolle rosse 2
aglio 6 spicchi
radice di zenzero fresco 1 pezzo da 1,5 cm
pomodori secchi 4
peperoncino a pezzetti 1 pizzico
curcuma in polvere ½ cucchiaino
cumino in polvere 1 cucchiaino
coriandolo in polvere ½ cucchiaino
patate 500 g
patate dolci 1 kg
Tabasco una decina di gocce
sale marino integrale 1-2 pizzichi
pepe nero 1 macinata abbondante
erba cipollina essiccata

Tempo di preparazione: 1h20'


Preparate il brodo vegetale: raschiate le carote, sbucciate le cipolle e lavate il sedano. Poneteli in una pentola con due litri d'acqua e portate a bollore. Aggiungete il sale e fate bollire a fuoco lento per 30'. Filtrate: dovrete ottenere circa 1,5 litri di brodo.
Spremete uno dei due lime. Sbucciate le cipolle rosse e tagliatele a pezzi. Schiacciate gli spicchi d'aglio. Sbucciate e schiacchiate la radice di zenzero. Tagliate a pezzi anche i pomodori secchi. Versate questi ingredienti in una casseruola con 300 ml di brodo e il succo del lime. Aggiungete poi tutte le spezie (peperoncino, curcuma, cumino e coriandolo). Coprite con un coperchio e portate a ebollizione su fiamma alta. Togliete il coperchio e continuate a bollire finché il liquido non sarà quasi del tutto evaporato.
Nel frattempo pelate le patate e le patate dolci americane e tagliatele a pezzi. Unitele nella casseruola e mescolate a fuoco moderato in modo che si amalgamino con gli altri ingredienti. Versate il resto del brodo e 8-10 gocce di Tabasco. Coprite a metà con il coperchio e lasciate sobbollire per 15' circa, fino a quando le patate saranno morbide.
Frullate ora la zuppa con un frullatore a immersione in modo da renderla liscia. Riportatela sul fuoco, spremete l'altro lime e aggiungete il succo alla zuppa. Salate e pepate.
Versate nei piatti decorando con un po' d'erba cipollina e con qualche goccia di Tabasco a piacere.
...Molto piccante!

E con questa ricetta vi auguro un buon inizio di 2008!



21 dicembre 2007

Blueberry fruit nut bread


Sono ufficialmente in ferie!!! Fino al Nuovo Anno il lavoro sarà solo un lontano ricordo... E dopo aver lavorato in media undici ore al giorno e dormito cinque ore a notte, è tempo di andare in semiletargo finalmente :-) Uhm, forse, dato che devo ancora fare tutti i regali... Ma su una cosa quest'anno mi sono portato in anticipo: i dolci per il pranzo di Natale. Dopo il mio esperimento con la rich fruit cake, è toccata a un'altra ricetta tradizionale, il nordamericano cranberry fruit nut bread, preparato di solito per Natale e il Giorno del Ringraziamento: uova e burro sono però spariti, e gli ossicocchi (ovvero cranberries!), praticamente introvabili, sono stati sostituiti con dei mirtilli davvero poco di stagione... (vabbè, uno strappo natalizio). La ricetta è molto semplice, richiede solo un po' di cura per la cottura, ma il risultato è eccezionale. La torta che si ottiene si mantiene morbida e profumata per almeno cinque giorni (l'ho finita questa sera, e l'ho preparata domenica).



Blueberry fruit nut bread

Ingredienti (8-10 persone)

farina "0" 200 g
zucchero iperintegrale Panela 150 g
amido di mais 20 g
cremortartaro 1 bustina (14-18 g)
olio di girasole bio* 3 cucchiai + 1 per lo stampo
*spremuto a freddo
arance bio 3
mirtilli 180 g
noci sgusciate 70 g
sale marino integrale 1 pizzico
pangrattato vegetale* 1 cucchiaio
*senza strutto e latte

Tempo di preparazione: 30' + 1h15' cottura

Per prima cosa accendete il forno a 180°.
Setacciate farina, amido di mais, cremortartaro e sale, raccogliendo il tutto in una ciotola. Tritate le noci.
Lavate e asciugate mirtilli e arance. Grattuggiate la buccia di un'arancia. Tagliate poi a metà gli agrumi e spremeteli. Dovreste ottenere circa 200-220 ml di succo.
Amalgamate in una terrina l'olio, lo zucchero, il succo e la scorza d'arancia. Versatelo quindi insieme al composto di farina. Mescolate bene per ottenere un impasto fluido e senza grumi. Aggiungete quindi i mirtilli e le noci, distribuendoli per bene.
Ungete uno stampo da plum-cake, passate del pangrattato e versatevi il composto.
Fate cuocere nel forno caldo per circa 1h15'. Passati comunque 45' coprite il dolce con della carta da forno, per evitare che si scurisca troppo. Controllate con uno stecchino la cottura del dolce: come al solito, se lo stecchino esce pulito è ora di sfornare, altrimenti lasciate ancora al caldo.
Una volta estratto, lasciate raffreddare un po', s
formate e lasciate riposare su una gratella fino a completo raffreddamento.


Nota artistica ;-)
Il piatto e il portacandela delle foto sono opera dello studio Effeti & Simo (acronimi dei nomi di due mie colleghe). Non voglio annunci commerciali sul mio blog (contrappasso professionale?), ma in questo caso ci tengo a presentare questa loro piccola attività perché sono davvero brave, e perché utilizzano materiali semplici decorandoli con grande eleganza e originalità. Se per caso vi interessassero i loro lavori potete contattarmi al mio indirizzo di posta e... no, non sono assolutamente il loro agente ;-)


16 dicembre 2007

Parmigiano vegetale


Post e ricetta velocissimi per uno dei classici della cucina veg: il parmigiano vegetale. Questa che ho sperimentato è la versione più semplice, ma date un'occhiata anche a quelle di Vera e Matteo. Il composto che si ottiene è molto simile al parmigiano grattuggiato (identico per consistenza), ed è ricco di calcio e vitamine del gruppo B. Ideale da versare su pasta, cereali e minestre.

Attenzione: crea dipendenza! ;-)



Parmigiano vegetale

Ingredienti per 100 g

lievito di birra in scaglie 50 g
mandorle pelate 50 g
sale marino integrale 1 pizzico

Tempo di preparazione: 2'

Passate tutti gli ingredienti nel frullatore fino a quando non saranno perfettamente tritati. Conservate in frigo.



11 dicembre 2007

Rich fruit cake


Raccolgo anch'io l'invito di Francescav per la raccolta di ricette natalizie, con un dolce tipico australiano servito durante le festività. Nel Downunder, dove viene consumato insieme a tè e caffè il giorno di Natale, lo preparano addirittura da uno a tre mesi prima!
La ricetta originale prevede l'utilizzo di oltre 1 kg di uvetta secca, io ho ridotto un po' le dosi (già così è dolcissima), oltre a veganizzare la ricetta, sostituendo uova e burro, e ad eliminare la frutta candita a vantaggio di quella essiccata, più sana e naturale.




Rich fruit cake

Ingredienti (per 12 persone)

farina "0" 200 g
zucchero iperintegrale Panela* 200 g
*del commercio equosolidale
margarina vegetale non idrogenata 250 g
amido di mais 4 cucchiai colmi
uvetta secca 750 g
mirtilli 125 g
arancia secca 100 g
zenzero essiccato candito 25 g
ciliegie secche 125 g
datteri 80 g
rum 1 bicchierino
vaniglia naturale Bourbon 1 cucchiaino
arancia bio 1
limone bio 1
marmellata di arance amare* 2 cucchiai
*senza zucchero
cannella in polvere 1 cucchiaino
noce moscata grattuggiata 1 cucchiaino
sale marino integrale 2 pizzichi
brandy 2 cucchiai

Tempo di preparazione: 4h30'

Preriscaldate il forno a 150°. Rivestite uno stampo quadrato con 4 strati di carta da forno, lasciando che fuoriescano dai bordi.
Tagliate i datteri a metà ed eliminate il nocciolo. Tagliateli poi a pezzetti, e fate lo stesso con le fette di arancia essiccata e con lo zenzero candito. Dividete le ciliegie secche a metà. Raccogliete l'uvetta, l'arancia essiccata, lo zenzero, le ciliegie, i datteri e i mirtilli in una terrina e bagnateli con il rum, amalgamandoli bene. Grattuggiate poi la scorza d'arancia e quella di limone.
In una ciotola capiente sbattete con la frusta la margarina con la vaniglia e le scorze grattuggiate. Aggiungete lo zucchero e mescolate. Sciogliete in un bicchiere l'amido di mais con 8 cucchiai d'acqua e incorporateli all'impasto, sempre mescolando. Unite poi, sempre girando, la farina, il sale, la marmellata d'arance, la cannella e la noce moscata.
Amalgamate al composto la frutta macerata nel rum. Riempite la tortiera con il composto, facendolo ben aderire alle pareti. Livellatelo con una spatola e infornate.
Fate cuocere nel forno caldo per 3h30' (sì, è lunga, e considerando che in Australia è estate, si capisce come mai venga preparato con mesi di anticipo!), controllando che non scurisca troppo (nel caso coprite con un foglio d'alluminio).
Una volta cotta estraete lo stampo dal forno e spennellatelo subito con il brandy. Sigillate il dolce (senza estrarlo) con dell'alluminio e fatelo raffreddare per qualche ora. Toglietelo quindi dallo stampo, lasciando la carta da forno.
Avvolgetelo in pellicola trasparente e lasciatelo riposare almeno mezza giornata. Se poi volete seguire la tradizione (io non l'ho fatto...) riponetelo in un contenitore ermetico fino al momento del consumo, ricordandovi di aprirlo entro tre mesi ;-)


09 dicembre 2007

Latke


La sera del 4 dicembre è iniziata la festività ebraica di Chanukah, nota anche come Festa delle Luci. La festività dura otto giorni (quest'anno fino al 12 dicembre) ed è l'unica a cavallo di due mesi del calendario ebraico, Kislev e Tevet. Viene commemorata la consacrazione del nuovo altare del Tempio di Gerusalemme dopo la vittoria dei Maccabei sui Seleucidi, che intendevano far scomparire le specificità del giudaismo. Festa minore dell'ebraismo, a partire dalla seconda metà del Novecento diviene sempre più importante, sia come rappresentazione della volontà di sopravvivenza del popolo ebraico, sia come festività durante cui scambiarsi regali che rappresentasse un sostituto ebraico del Natale (Chanukah cade difatti sempre a dicembre).

Uno dei piatti tipici di questa festività ebraica sono i latke, termine yiddish che designa delle frittelle di patate, e di cui vi propongo la ricetta (l'originale prevede l'utilizzo di uova).



Latke

Ingredienti per 8 frittelle

patate 1,3 kg
cipolla 1
fecola di patate 2 cucchiai colmi
farina "0" 3 cucchiai
cremortartaro 1 cucchiaino
sale marino integrale 1 cucchiaino
pepe nero ½ cucchiaino
olio extravergine d'oliva 8 cucchiai

Come accompagnamento
composta di mele* 8 cucchiai
*senza zucchero

Tempo di preparazione: 1h30'

Sbucciate la cipolla e tritatela. Sciogliete la fecola di patate in 4 cucchiai d'acqua.
Pelate le patate, lavatele e grattuggiatele finemente. Mescolate bene alle patate la cipolla, il composto di fecola e acqua, la farina, il cremortartaro, il sale e il pepe.
In un padellino da crêpe fate scaldare un cucchiaio d'olio, versate un po' del composto e appiattitelo bene facendolo aderire al padellino. Fate friggere per 5' circa, fino al formarsi di una crosticina bruno-dorata e poi girate la fritella dall'altro lato aiutandovi con un piatto. Fate cuocere per 4'-5'. Ripetete l'operazione per le altre frittelle. Man mano che le preparate tenetele al caldo se non vengono consumate subito. Accompagnatele con della composta di mele senza zucchero.


Nel centro di Torino, nel quartiere multietnico di San Salvario, svettano le torri del tempio ebraico, una delle principali sinagoghe d'Italia.

06 dicembre 2007

Succo di agrumi ayurvedico



L'ayurveda è la medicina tradizionale indiana, e la sua principale caratteristica è quella di porre identica enfasi sul corpo, la mente e lo spirito, così come sullo stato di salute (e non solo su quello di malattia).
Il fondamento della medicina ayurvedica è la prakryti, la costituzione individuale: una volta individuata la propria, è possibile formulare delle linee-guida, anche alimentari, per il mantenimento del benessere. Corpo e ambiente sono infatti formati dagli stessi cinque elementi fondamentali: aria, fuoco, acqua, terra e spazio, dando origine a tre umori corporei, Vata, Pitta e Kapha. Ci sono così varie combinazioni dei tre umori corporei, che danno vita a svariati tipi di costituzione individuale. Ogni persona, in base alla sua composizione corporea, deve ricevere il giusto tipo di nutrimento e i rimedi opportuni.
Qui il test per scoprire la propria prakryti (io sono essenzialmente Pitta).
La cucina ayurvedica è una cucina vegetariana che presenta molti tratti in comune con la cucina dell'India del Sud e del Kerala, la regione dove questa scienza è particolarmente sentita e praticata. Viene fatto largo uso di spezie ed erbe aromatiche, che funzionano da "combustibile" per avviare il processo digestivo.
Per maggiori informazioni, c'è un bel sito in italiano che propone tra l'altro una ricetta diversa per ogni giorno dell'anno.



Succo di agrumi ayurvedico

Ingredienti per 4

pompelmi rosa 2
arance 4 medie
zenzero 2 pezzi da 3-4 cm
cardamomo 4 baccelli
sale marino integrale 2 pizzichi
malto di riso 2 cucchiai

Tempo di preparazione: 20'

Aprite i baccelli di cardamomo ed estraete i semi scuri all'interno. Pestateli accuratamente in un mortaio, riducendoli in polvere.
Sbucciate lo zenzero e grattuggiatelo raccogliendo il succo.
Lavate gli agrumi, tagliateli a metà e spremeteli.
Passate la spremuta di agrumi attraverso un colino per eliminare le parti solide. Fate lo stesso con il succo di zenzero per eliminare i residui di polpa. Dovreste ottenere circa 2 cucchiai di succo, non usatene di più perché è molto piccante.
Mescolate in una caraffa la spremuta dei due agrumi con cardamomo e sale. Aggiungete il succo di zenzero e mescolate. Terminate dolcificando con il malto.
Si otterrà una bevanda piuttosto pungente ma gradevole, ottima per stuzzicare l'appetito.



03 dicembre 2007

Zuppa di Vanda

Ufficio. Mando una mail a una mia collega per chiedere conferma di un bonifico effettuato da un cliente. Risposta: una ricetta?!? OK, la curiosità è troppa, devo assolutamente sperimentarla... Detto, fatto: la zuppa di Vanda, originale accostamento di pomodori secchi con la più classica minestra di orzo e piselli. Ma il cliente alla fine avrà pagato??




Ingredienti per 4

orzo perlato 250 g
piselli surgelati 250 g
pomodori secchi 8
cipolla 1
sale marino integrale 1 cucchiaino
pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 cucchiaio

Tempo di preparazione: 60'

Sbucciate la cipolla e affettatela. Tagliate i pomodori secchi a liste sottili. Sciacquate l'orzo.
Scaldate l'olio in una pentola, aggiungete la cipolla, i pomodori e i piselli surgelati. Mescolate e fate appassire per 2 minuti.
Aggiungete l'orzo e 1,2 litri d'acqua. Portate a ebollizione, aggiungete il sale e fate cuocere per 30'-35' a fuoco lento.
Servite con una bella macinata di pepe nero e con un po' d'olio crudo.


30 novembre 2007

Crema di ceci e fagioli neri


È da un paio di settimane che sto sperimentando il mio nuovo frullatore a immersione. È quasi esaltante la facilità con cui si realizzano passati e creme senza schizzi e senza dover montare, smontare, lavare e asciugare il robot da cucina. Così esaltante che mia madre è andata fuori di testa. Non c'è giorno che per cena non ci sia qualcosa ridotto come un omogeneizzato. Spero che prima o poi freni questo suo entusiasmo. Prima, perché la mania ha contagiato anche me, tanto da ridurre i miei due legumi preferiti, i fagioli neri messicani e i ceci, in un ammasso cremoso niente male.

Ingredienti per 6:

ceci 250 g
fagioli neri 250 g

passata di pomodoro 1 cucchiaio
aglio 2 spicchi
rosmarino 2 rametti
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
sale marino integrale 1 cucchiaino

Tempo di preparazione: 2h20' + 8/12h di ammollo

Mettete la sera prima in ammollo i legumi.
Sciacquateli e versateli in una pentola con abbondante acqua e fate cuocere a fuoco lento per circa 2h. Aggiungete il sale solo a fine cottura, per evitare che i legumi induriscano. Scolateli, tenendo però da parte un mestolo della loro acqua di cottura. Passate il tutto con il robot (o il frullatore a immersione, per l'appunto!).
Sbucciate gli spicchi d'aglio, lavate il rosmarino, staccate le foglie e tritatele. Rosolateli in una padella con l'olio per qualche minuto. Togliete l'aglio. Aggiungete la passata di pomodoro e la crema di legumi. Fate cuocere ancora per 2-3 minuti, amalgamando bene il tutto.

24 novembre 2007

Potaje canario


L'inverno è alle porte, l'estate ormai un ricordo lontano... E così ogni tanto mi capita di ripensare alla mia vancanza di quest'estate al sole delle Canarie. Dopo Stoccolma, infatti, me ne sono andato un po' al caldo sull'isola di Lanzarote, la più orientale dell'arcipelago situato di fronte alle coste del Marocco meridionale.


Lanzarote è un'isola molto particolare: sconquassata per sei anni da continue eruzioni vulcaniche, presenta un terreno brullo e desertico, per lo più nero e lavico. Più che per i resti storici, Lanzarote va apprezzata per il suo mare, le sue spiaggie bianche, il suo entroterra deserto (a cui non siamo certamente abituati) e il suo paesaggio lunare.



La cucina di Lanzarote e delle Canarie è piuttosto "carnea", basata sui prodotti ittici e sul consumo di capre e conigli. È possibile però approfittare anche di piatti vegetali, come le "patas arrugadas", patate al cartoccio semidisidratate, e questa ricetta che vi propongo, molto adatta a questo clima uggioso, e utile anche per sfruttare gli ultimi peperoni di stagione.


Ingredienti per 4

lenticchie 200 g
fagioli cannellini 100 g
patate 2
peperone 1
aglio 2 spicchi
semi di cumino 1 cucchiaino
origano secco 1 cucchiaino
sale marino integrale 1 cucchiaino

Tempo di preparazione: 1h + ammollo per i legumi

Mettete la sera prima i legumi in ammollo.
Sciacquateli e versateli in una pentola con un litro d'acqua. Lavate patate e peperoni. Sbucciate le patate e tagliatele a pezzi. Aprite il peperone, eliminate i semi e i filamenti interni, tagliatelo a pezzi. Sbucciate gli spicchi d'aglio. Versate tutto nell'acqua insieme ai legumi. Aggiungete il cumino e l'origano.
Portate a ebollizione e fate cuocere per circa 50'. Controllate che legumi e patate siano morbidi (tra l'altro la zuppa dovrà risultare piuttosto densa).
Aggiungete il sale, lasciate sobbollire ancora un minuto, spegnete il fuoco e servite.


Se vi capitasse di andare a Lanzarote, un buon posto dove poter mangiare vegetariano è Casa Bodegos, un ristorante che propone una cucina polacco-irlandese (!!) - il proprietario è un robusto irlandese trasferitosi a Puerto del Carmen con la moglie dell'Est - con una buona scelta di piatti unici vegetariani (c'è un menù apposito): alcuni contengono anche formaggio, panna e uova, quindi chiedete che ve li preparino senza.



Casa Bodecos
Calle Teide (vicino al porto vecchio)
Puerto del Carmen


20 novembre 2007

Meme per veg-bloggers

Raccolgo l'invito di Vera per sbandierare un po' di fatti miei:

1) Il tuo latte vegetale preferito?
Il latte di mandorla, ma anche quello d'avena. Quello però che consumo quotidianamente è quello di soia, per via del suo apporto proteico (e perché lo compro arricchito di calcio).

2) Tre piatti che hai in progetto di cucinare?
Sushi, bisque (una crema francese a base di crostacei macinati, naturalmente senza crostacei!) e un aperitivo ayurvedico a base di agrumi e spezie.

3) Come condisci i pop corn?

Non li preparo quasi mai, e comunque li mangio senza nulla.

4) La ricetta più disastrosa e non ancora riuscita?
A volte ho dei problemi con il pane a lievitazione naturale.

5) Il tuo prodotto in scatola preferito?

Le olive.

6) Scrivete le ricette riuscite?
Ho aperto il blog anche per questo!

7) Compost, immondizia, o raccolta differenziata?
Differenziata per carta, plastica, vetro e alluminio. Non riesco ancora a fare l'organico perché dove abito non si sono ancora organizzati... (e meno male che sono a Torino...)

8) Sei solo su un'isola deserta e puoi portarti solo tre alimenti, quali?
Riso integrale, azuki e mandorle. Frutta e verdura li trovo sull'isola, no?

9) Il prodotto alimentare che ti fa pensare alla tua infanzia?
Quelle merendine chimiche chiamate girelle.

10) Il tuo gelato preferito?
Ne mangio davvero pochissimo, comunque il pistacchio.

11) L'elettrodomestico che più usi in cucina?
Il frullatore a immersione.

12) L'erba/spezie che non deve mai mancare?
Il peperoncino!

13) Il tuo ricettario o libro di cucina più utile?
Faccio la collezione di libri di cucina, comunque direi La Cucina Etica.

14) Il tuo gusto preferito di marmellata?
Mirtillo, rigorosamente senza zucchero.

15) La ricetta vegana che vorresti far assaggiare anche ai tuoi amici?
Assaggiano già di tutto, sono delle cavie perfette ;-)

16) Preferisci cucinare di mattina, pomeriggio o sera?
Pomeriggio.

17) Seitan, tofu, o tempeh?
Seitan mon amour.

18) Cosa tieni sul frigo?
Calamite dei posti che ho visitato.

19) I tre alimenti che ricordi di avere nel congelatore?
Non amo molto i surgelati, comunque ieri sera ho sbirciato e ho trovato una confezione di funghi misti, una di fagiolini e una di carotine.

20) La lista dei prodotti che devi comprare in un negozio di alimentazione naturale?
Cereali strani, pasta non di grano, seitan, tofu, tempeh, alimenti macrobiotici, dolcificanti naturali, ecc.

21) Qual è il tuo negozio di alimentazione naturale?
Dalla Terra Al Cielo, li conosco da anni e sono dietro casa mia. Ogni tanto vado all'Iper Biobottega per l'enorme varietà di prodotti (dal prosciutto di seitan, ai salamini vegetali, alle bistecche di lupino, al silk-tofu).

22) Quale prodotto alimentare vorresti fosse veganizzato?
L'albume d'uovo, non so davvero come sostituirlo per fare le meringhe :-( So che esistono dei preparati nei paesi anglosassoni, ma qui in Italia mi sembra che non ce ne siano.

23) Tre link dei tuoi foodblog preferiti.
Vedi a lato. In ogni caso il sito di Vera occupa un posto speciale perché è stato il primo vegan-blog in cui mi sono imbattuto.

24) La tua caramella preferita? Il tuo cioccolatino preferito?
Non mi piacciono le caramelle. Da buon torinese però adoro i gianduiotti e i "turinot" di Gobino (un celebre cioccolataio di Torino).

25) L'ultimo prodotto alimentare "strano" che hai acquistato?
Il kuzu, ma l'avevo già comprato in precedenza. Novità assoluta, invece, il natto miso.

26) Scrivi qualche domanda o qualcosa che vuoi sapere del blogger a cui invierai queste domande.
Non lo invierò in giro, ci ha già pensato Vera ;-)

27) Ti dedichi all'autoproduzione di cibo?
Qualche volta, quando ho più tempo. Ho prodotto la pasta madre, il pane, il latte di soia, la pasta sfoglia e la pasta frolla.

28) Hai mai la sensazione che i tuoi conoscenti non assaggino i cibi da te preparati solo ed esclusivamente perché sono vegan?
No. Anche perché sanno che mi incazzerei!

29) Hai mai fatto il test della VegPersonalità?
Vegan-amichevole.

30) Sei già stufo di questo test?
Naaa...

31) Da quanto sei vegan?
Poco più di un anno, da quando ho aperto il blog. Ma prima ero già vegetariano.

11 novembre 2007

Rigatoni con broccoli


Finalmente i broccoli hanno fatto la loro ricomparsa sul mercato, e li ripropongo nuovamente con la pasta, dopo l'accoppiata con le orecchiette pugliesi (e questa volta non più ridotti in crema). I broccoli sono ricchi di calcio, e non dovrebbero mai mancare in casa, essendo particolarmente versatili in cucina.
Questa volta ve li propongo in abbinamento con una pasta di grano duro Senatore Cappelli, di elevata qualità e ricco di proteine. Al posto dei pomodori, non essendo più stagione (io dovevo finirne un paio rimasti in frigo) potete usare dei pelati.

Ingredienti per 4

rigatoni "Senatore Cappelli" 300 g
cipolle 2
aglio 2 spicchi
pomodori 400 g
broccoli 500 g
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
dado granulare vegetale* 1 cucchiaino
*senza glutammato
sale marino integrale 1 cucchiaino + 1 pizzico
pepe nero 1 pizzico
basilico 8 foglie
pinoli 2 cucchiai

Tempo di preparazione: 1h

Sbucciate le cipolle e l'aglio. Lavateli e tritateli. Lavate i pomodori e tagliateli a dadini.
Versate l'olio in una padella, ponete sul fuoco e aggiungete il trito di aglio e cipolle. Fate soffriggere per 5 minuti. Aggiungete il pomodoro, il dado, un pizzico di sale e di pepe nero macinato sul momento. Fate restringere per 15' a fuoco basso.
Mettete un'altra pentola con abbondante acqua sul fuoco. Mondate i broccoli, lavateli e dividete le cimette. Quando l'acqua bolle versateci un cucchiaino abbondante di sale e i broccoli. Fate cuocere per circa 7-8 minuti.
Scolateli tenendo da parte l'acqua di cottura. Mescolate i broccoli al sugo, aggiungendo anche il basilico spezzetato con le mani.
Portate l'acqua di cottura dei broccoli in ebollizione e versatevi la pasta. Cuocetela al dente attenendovi alle istruzioni di cottura sulla confezione. Nel frattempo tostate i pinoli in padella per 5' a fuoco medio-basso, girando continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che si brucino. Scolate la pasta e mescolatela alle verdure. Decorate con i pinoli.

Ci si risente fra una settimana, oggi sono in partenza per lavoro. Buon appetito!

07 novembre 2007

Terrina arcobaleno


OK, già sapete della mia avversione nei confronti della barbabietola. Nonostante ciò continuo imperterrito a cucinarla in svariati modi: lo scopo è semprequello di affogarla in qualcosa che ne mitighi il sapore dolciastro! È riuscita bene in coppia con l'acidulato di umeboshi, ed è venuta ancor meglio con la maionese di soia.

Ingredienti per 8:

patate 4
carote 8
barbabietola cotta 1
sedano rapa 1 pezzetto da 200 g
cipolla 1
mela 1
maionese di soia* 1 barattolo

*senza uova

Tempo di preparazione: 50' + almeno 12 h di riposo

Lavate le patate e mettetele in una pentola d'acqua. Portate a ebollizione. Nel frattempo lavate le carote.
Dopo 20' dall'ebollizione, aggiungete anche le carote e fate cuocere altri 20'.
Mondate e lavate la cipolla e affettatela sottilmente. Sbucciate la barbabietola. Grattuggiate poi il sedano rapa e la barbabietola, avendo cura di non mescolarli insieme (tutti gli ingredienti andranno raccolti man mano in contenitori separati).
Scolate patate e carote, pelatele e schiacciatele con una forchetta.
Lavate la mela, eliminate il torsolo e tagliatela a fettine sottili (se bio, tenete la buccia).
Prendete una terrina e disponete le patate schiacciate in fondo in uno strato uniforme, che farà da base. Ricoprite con la cipolla e poi con la mela. Spalmate quindi un terzo del barattolo di maionese.
Mettete ora il sedano rapa, poi ricoprite con uno strato di carote schiacciate e terminate con la barbabietola. Ricoprite infine con la restante maionese.
Lasciate riposare in frigo per almeno 12 h: gli ingredienti si amalgameranno e insaporiranno fra di loro, e la barbabietola colorerà lo strato superiore di maionese di rosa.
Si otterrà così un antipasto colorato e decisamente invitante, con tutte le tonalità tipiche dell'autunno!

03 novembre 2007

Vegbullar med potatis

Mammas köttbullar är ju alltid de bästa (le polpette della mamma sono sempre le migliori): così recita un proverbio svedese, a riprova del fatto che le polpette sono uno dei piatti tradizionali della cucina del vasto paese nordico. Perché quest'incursione verso il Nord? È da qualche mese ormai che sto studiando lo svedese (utile, no?) e ad agosto ho organizzato un breve fine settimana a Stoccolma per mettere alla prova le mie rudimentali conoscenze, e per acquistare qualche dvd e libro.


Non ho purtroppo nessuna foto della città (quella che vedete l'ho presa da Internet), perché sull'aereo mi sono accorto che la digitale era rimasta sulla scrivania a casa... Stoccolma è assolutamente piacevolissima, facile da girare, e i locali si sono dimostrati estremamente gentili (e loquaci!) di fronte alle mie storpiature della loro lingua.

La cucina svedese, così come quelle degli altri paesi nordici, è basata in via esclusiva su carne e pesce. In ogni ristorante è però sempre possibile trovare alternative vegetariane e vegane. Anche i locali esclusivamente veg sono numerosi, e il mio preferito come rapporto qualità-prezzo è stato Organic Green (Rehnsgatan 24, tel. +36 (0)8 612 74 84): ristorante vegano (tranne che per il burro a disposizione dei clienti) in legno, con un piccolo spazio di vendita. I piatti sono semplici ma abbondanti e l'acqua (aromatizzata al limone e all'arancia) è gratuita. Ho anche acquistato il loro ricettario: hanno tentato di farmi desistere dicendomi che era solo in svedese, ma gli ho risposto che lo compravo apposta per questo!

Ritornando alle nostre polpette, mi sono cimentato al mio ritorno con questa versione veg del loro piatto tipico: le köttbullar (polpette di carne) sono diventate vegbullar, sempre accompagnate dalle immancabili patate.


Ingredienti (per 4):

granulato di soia 150 g
tofu 150 g
farina integrale 200 g
acqua 350 ml
shoyu 1 cucchiaio
brodo vegetale granulare* 1 cucchiaino
*senza glutammato
salsa rubra 1 cucchiaio
chiodi di garofano 4
cannella 1/2 cucchiaino
noce moscata 1/2 cucchiaino
cipolla secca 1 cucchiaino
pepe bianco macinato 1 cucchiaino
olio extravergine d'oliva 2 cucchiai
sale marino integrale 1 pizzico
pepe nero 1 macinata

Per la salsa
farina semintegrale 4 cucchiai
latte di soia 3 bicchieri
olio di girasole* 2 cucchiai
*bio, spremuto a freddo
noce moscata 1/2 cucchiaino
sale marino integrale 1/2 cucchiaino
dado granulare vegetale* 1 cucchiaino
* senza glutammato
panna di soia 200 ml
latte di soia 50 ml

Accompagnamento

patate medie 4
lingonsylt* 4 cucchiai
*marmellata di mirtilli rossi svedesi

Tempo di preparazione: 45'


Lavate le patate, mettetele in una pentola con abbondante acqua e portate ad ebollizione. Lasciate cuocere per 30' minuti fino a che diventino morbide (ma non devono sfaldarsi). Una volta pronte, toglietele dal brodo e spellatele. Tenetele al caldo.
Portate a ebollizione 350 ml d'acqua con lo shoyu, la salsa rubra e il cucchiaio di dado granulare. Aggiungete quindi il granulato di soia e amalgamare bene il tutto. Schiacciate ora il tofu, fino a ridurlo a una cremina e aggiungetelo al composto. Mescolate bene il tutto.

Polverizzate nel frullatore i chiodi di garofano, aggiungeteli al composto insieme alla noce moscata, alla cannella, alla cipolla secca e al pepe bianco. Mescolate di nuovo bene il tutto.
Aggiungete ora la farina, amalgamate e formate delle palline.
Sistematele in un cestello per la cottura a vapore. Portate a ebollizione un po' d'acqua in una pentola, sistemate il cestello e fate cuocere per 15'.
Nel frattempo preparare la besciamella e, una volta pronta, aggiungete la panna e il latte di soia. Dovrete ottenere una salsa consistente ma fluida.
Friggete le polpette in una padella con l'olio, e aggiungete infine sale e pepe nero.
Disponete le patate calde sui piatti, un po' di polpette, e copritene metà con la salsa. Terminate con un cucchiaio di lingonsylt, la tipica marmellata di mirtilli rossi svedesi che accompagna le polpette. La si trova facilmente nelle botteghe alimentari dell'IKEA, ma può tranquillamente essere sostituita con della marmellata di ribes o di altri frutti di bosco.


24 ottobre 2007

Tartine con paté di seitan



Eccomi di ritorno dal Giappone, e con un bel raffreddore. Il tempo in Italia sembra essersi ormai rivolto all'inverno, e forse la ricetta che ho preparato sarebbe più adatta per temperature più miti: i tempi di preparazione di queste tartine sono però ridottissimi (si vede che sono in un periodo di superlavoro e non ho tanto tempo/voglia di cucinare?), e una tira l'altra...

Ingredienti per 4

pancarrè di kamut 8 fette
seitan 200 g
margarina vegetale non idrogenata 100 g
limone (bio) 1
sale marino integrale 1 pizzico

Tempo di preparazione 20'

Tagliate il seitan a pezzi, e tritatelo finemente nel mixer con il sale. Sbattete quindi la margarina in modo da renderla spumosa e mescolatela al seitan.
Tagliate la crosta dalle fette di pane, dividetele in quattro e spalmate la crema di seitan.
Lavate il limone, asciugatelo e ricavatene delle fettine sottilissime (senza togliere la buccia). Dividetele poi in triangolini, con cui decorerete le tartine.